Variante 7112
E’ ancora notte quando un campo di energia temporale deposita cinque persone molto particolari in un luogo sconosciuto. Marrina appoggia una mano sullo scudo mistico, un secondo prima che scompaia del tutto.
-Dannato Malefactor...
-Ehm, non che io voglia lamentarmi, boss, ma sembra che abbiamo un passeggero inaspettato – le fa notare Flashback.
La donna dai capelli biondi che i presenti osservano con un misto di imbarazzo e disorientamento; indossa una divisa dell’Air Force e due bracciali dorati.
-Tenente Colonnello Carol Danvers – risponde cercando di dimostrarsi più sicura di sé di quanto non senta realmente – Suppongo che non sappiate dirmi dove ci troviamo, vero?
-Sembra che tu sia stata reclutata negli Exiles...a proposito, dov’è Capitan Marvel? – chiede Spider-Girl.
Carol Danvers incrocia i polsi, e le due Nega-Bande si sfiorano a malapena. E’ sufficiente un piccolo contatto per generare una possente esplosione di luce, al termine della quale la donna ha lasciato il posto all’eroe di guerra alieno.
-Mi trovo ancora nella Zona Negativa della mia linea temporale, ma le stesse Nega-Bande che mi danno i poteri mi permettono di scambiarmi di posto con Carol.
-Wow. Dovete aver avuto degli appuntamenti interessanti, voi due – si diverte Dead Girl.
-Noi...abbiamo deciso di non discuterne più – si scusa Capitan Marvel, evidentemente imbarazzato dall’argomento.
-Mi piacerebbe continuare a scambiarci convenevoli ma si può sapere perché anche lui è qui!?!? – si agita Flashback.
-Sarebbe interessante chiederlo all’Agente Temporale, se si degnasse di farsi vedere – risponde Marrina – Tuttavia, se devo fare un’ipotesi...dato che abbiamo perso Jocasta, può darsi che Capitan Marvel sia stato scelto per rimpiazzarla.
-Ma se lui ha preso il posto di Jocasta...chi sarebbe il sostituto di Morph?
-Dove mi trovo? – tuona una possente voce che non ha nulla di umano, e che si sta avvicinando agli Exiles.
La sua testa è un teschio in fiamme che illumina la notte. Avanza imponente verso gli Exiles, parlando con tono impaziente:
-Chi siete? Rispondetemi!
-Siamo gli Exiles...e a parte “brutto come la morte”, cosa dovresti essere tu? – chiede Spider-Girl, l’unica a non aver riconosciuto la nuova recluta.
-Ghost Rider, lo Spirito della Vendetta.
-Spero che tu non sia qui per vendicare noi – richiama l’attenzione Flashback, indicando verso l’alto. Un fischio finora a malapena percepibile si sta facendo sempre più potente, mentre nel cielo notturno decine su decine di aerei sganciano un numero spropositato di bombe.
-Giusto per la cronaca, stavolta io non ho detto niente – precisa Flashback.
MARVELIT presenta
Episodio 6 –
Guerra sulla Terra
Parte 1: Invasori
Di Fabio Furlanetto
Variante 7112
24 Luglio 1943
Capitan Marvel si alza in volo, recuperando Marrina e Flashback. Spider-Girl scappa con un salto di diversi metri, usando la ragnatela per agganciarsi ora ad una chiesa, ora ad una casa...ma è estremamente lenta nello spostarsi, perché non ci sono case alte più di pochi piani.
-Dov’è un grattacielo quando ti serve!? – si lamenta May Parker sotto la maschera.
Gli unici a non essere scappati sono Ghost Rider e Dead Girl. La mutante fluttua a mezz’aria, ignorando il fatto che le bombe stanno distruggendo la città.
-Che ti prende, muso lungo? Ti sei affezionato al posto?
-Di solito non mi muovo a piedi – si scusa il mostro, mentre una bomba cade a pochi metri di distanza dai due.
La forza dell’esplosione distrugge almeno metà del corpo di Dead Girl. La mutante non prova alcun dolore per questo, solo l’enorme seccatura di dover radunare le proprie forze per rimettere in sesto il corpo. Mentre recupera le gambe e le rimette al proprio posto, vede Ghost Rider camminare come se nulla fosse successo.
L’esplosione ha solamente aperto uno squarcio nella sua giacca di pelle, lasciando intravedere le costole avvolte dalle fiamme; una “ferita” che si sta già rimarginando.
-Hey, dove credi di andare?
-Il
sangue di molti innocenti è stato appena versato...ma sento che non è per
questo che sono qui.
-Sei qui perché fai parte degli Exiles! E probabilmente abbiamo una missione importante da compiere.
-L’unica
missione del Ghost Rider...è la vendetta.
Il teschio fiammeggiante continua a camminare, mentre le bombe continuano a cadere incessantemente. Dead Girl raccoglie le proprie interiora, iniziando a fluttuare via; non ha intenzione di esplodere un’altra volta solo per dare retta a questo testardo.
-Quando si dice una mente a senso unico...okay Ghost, vai un po’ dove ti pare. Tanto mi sembra di aver capito che qui siamo tutti rimpiazzabili...
Relativamente al sicuro tra due edifici in fiamme, mentre decine di persone corrono in direzioni diverse urlando una lingua che non riconosce, Marrina osserva il Tallus.
-Ascoltatemi! Abbiamo la nostra missione: “Recuperate l’arma”.
-Chiunque abbia la tecnologia per costruire un dispositivo del genere potrebbe anche sprecare un po’ più di parole!!!
-Non ora, Flashback. Dove sono Dead Girl e Ghost Rider?
-Un attimo – risponde Capitan Marvel, il cui volto si ricopre di riflessi di stelle mentre accede all’infinito pozzo di informazioni che è la Coscienza Cosmica – Trovati. Ghost Rider si sta dirigendo verso sud, mentre Dead Girl sta volando verso gli aerei per tentare di fermarli.
-Non mi sembra una cattiva idea; voglio dire, è chiaro che questa gente non può difendersi da sola – aggiunge Spider-Girl.
-Non sarebbe meglio fare prima il punto della situazione? Potremmo anche finire con il peggiorare le cose – nota Flashback.
-Per una volta sono d’accordo: aspettiamo che la battaglia sia conclusa prima di formulare una strategia. Capitano, recupera gli altri e trovaci un riparo.
-Non credo di poter seguire i tuoi ordini – risponde Capitan Marvel, alzandosi in volo.
Spider-Girl lo segue, agganciandolo con una ragnatela e scomparendo verso il cielo. Una copia di Flashback appare di fianco a lei, afferrandola all’ultimo secondo.
Capitan Marvel abbatte una mezza dozzina di aerei al secondo, mentre Spider-Girl e Flashback si lanciano in direzioni opposte. Lei usa le ragnatele per bloccare le eliche, lui genera abbastanza copie da impedire ai piloti di vedere dove stanno andando.
I proiettili delle mitragliatrici rimbalzino sul campo energetico di Capitan Marvel; Spider-Girl sta evitando i proiettili saltando da un aereo all’altro, apparentemente senza preoccuparsi dell’altezza a cui si trova. Flashback può semplicemente far sparire i doppi che sono stati feriti.
-Marv, si può sapere cosa stai facendo? – protesta la voce di Carol Danvers.
-Questa è ovviamente una guerra, Carol, e questi soldati stanno uccidendo dei civili. Credevo che tu, tra tutti, avresti capito...
-Stai distruggendo
degli Avro Lancaster della Royal Air Force, idiota!
-Non capisco cosa...
-State combattendo
contro gli Alleati, Marv! Devi fermare subito gli Exiles!
In piedi in mezzo alle rovine della città tedesca di Amburgo, Marrina vede la devastazione che gli abitanti di superficie stanno infliggendo ai propri simili. Namor le aveva parlato della brutalità della guerra di superficie, ma mai avrebbe immaginato una simile carneficina.
Gli Exiles stanno tornando da lei, certamente per richiedere i suoi ordini...ma le ubbidiranno, stavolta? Potrebbe essere il momento più adatto per ripensare alla leadership del gruppo.
A pochi chilometri di distanza, l’ultimo soldato della pattuglia tedesca rimasto in piedi si rannicchia a terra come gli altri, in preda a orribili visioni infernali causate dal fuoco dello Spirito della Vendetta.
-Così va meglio – si compiace Ghost Rider, salendo a bordo della motocicletta del nazista. Il suo fuoco infernale la ricopre, tramutandola in un qualcosa di così spaventoso da non poter essere stato concepito da una mente mortale.
Cancelleria del Reich
Berlino, Germania
Una donna in armatura e mantello verde osserva il centro nevralgico del Terzo Reich, l’ufficio del Fűhrer stesso.
-E pensare che io sono stata definita “malvagia”, così come altri dell’Alleanza. Se solo questo mondo sapesse da cosa l’abbiamo appena liberato... – riflette la Dottoressa Destino.
-Riconosco che il potere di questo luogo può essere inebriante, ma ricordati che la conquista di un solo mondo è al di sotto del nostro scopo – le risponde un uomo in armatura scintillante, i cui occhi sono nascosti da schermi rossi e che indossa un mantello blu.
-Questo piano mi sembra inutilmente complesso, “Destino del futuro”. Certamente queste macchine non potranno ingannare il Sognatore del Tempo...
-La tecnologia del 2099 è molto più avanzata di quanto credi, “Dottoressa”. Il Destino Supremo non avrebbe affidato a noi due una missione di questa portata se avesse avuto anche il minimo dubbio sul nostro trionfo.
-Come osi insinuare la possibilità che Destino possa fallire!?
-Cerca di restare calma. Dimentico sempre quanto possano essere instabili i Destino del ventesimo secolo...
-“Instabili”? Credevo che il piano fosse di agire tra le ombre e di non lasciarci scoprire – controbatte la donna, indicando la scrivania del Fűhrer.
Adolph Hitler siede ancora al proprio posto, nonostante la testa sia stata atomizzata da una scarica energetica.
-Ammetto di essermi lasciato...trascinare. Non che questo modifichi i nostri piani, naturalmente.
Il Dottor Destino del 2099 attiva un comando nella propria armatura, e l’esercito di naniti che ormai permea completamente l’aria di questo intero edificio ripristina un’imitazione olografica del Fűhrer.
Fin troppo simile all’originale “Hitler” ordina ai propri sottoposti che, nella stanza adiacente, non si sono nemmeno accorti dell’arrivo dei due Destino:
-Chiamate il Teschio Rosso...ho una missione molto importante per lui!!!
Mare del Nord
A bordo di un’imbarcazione di fortuna spinta da Capitan Marvel, gli Exiles cercano di riprendere le forze dopo la lunga serie di battaglie a cui hanno dovuto partecipare negli ultimi giorni.
-Potrei portare tutti quanti a destinazione in volo, Marrina, ci vorrebbe molto meno tempo – suggerisce Capitan Marvel.
-Te l’ho già detto, Capitano: il rischio di essere intercettati dagli aerei è troppo alto, e non vogliamo complicare la situazione. Direi che il bombardamento ci ha dimostrato che, durante i nostri salti, dare qualsiasi cosa per scontato sia un grosso errore.
-Avremmo almeno potuto fermare l’Operazione Gomorra, prima di partire – protesta Flashback.
-Operazione cosa? – chiede Spider-Girl.
-Se tu avessi studiato...ah, lascia perdere. Mio nonno era nell’aviazione canadese, durante il bombardamento di Amburgo...l’Operazione Gomorra. Ci siamo ritrovati sotto uno dei più grandi bombardamenti degli alleati.
-Ma se l’avessimo fermato...tu non saresti mai esistito in questa linea temporale – realizza Spider-Girl.
-Però avremmo salvato degli innocenti – replica il canadese.
-Da quanto mi ha raccontato Namor, questi nazisti si sarebbero meritati una punizione mille volte peggiore – controbatte Marrina.
-I nazisti, forse. Un bel po’ di gente c’è andata di mezzo inutilmente, però. Forse faremmo ancora in tempo a...
Avvertendo la lite che è sul punto di scoppiare, Dead Girl tenta di cambiare argomento:
-Com’è che non stiamo andando a recuperare Ghost?
-Ti viene in mente di chiederlo solo adesso!? – replica Spider-Girl.
-Pensavo ve ne foste dimenticati.
-Ghost Rider si è diretto in territorio tedesco – le risponde Capitan Marvel – Potrei superare le difese naziste per rintracciarlo, ma ho i miei dubbi che si lascerebbe persuadere. Ho già avuto a che fare con alcune sue incarnazioni: quando ha una missione, è quasi impossibile fermarlo.
-Quindi lo lasciamo qui? Così, senza neanche tentare di riportarlo nel suo mondo? – chiede Spider-Girl – Lasciare indietro i membri del gruppo sta diventando un’abitudine un po’ preoccupante...
-Se è davvero lo Spirito della Vendetta, non gli dispiacerà restare qui per un po’ a dare una bella lezione ai nazisti – sorride Flashback.
Marrina tenta di riprendere le redini del gruppo, sempre che ancora si possa definire tale dopo così tante morti e defezioni.
-Atteniamoci al piano...parlo soprattutto con te, Capitan Marvel. So che Namor si trova in Inghilterra in questo periodo, insieme agli Invasori. E’ l’unica persona al mondo di cui so di potermi fidare, e ci aiuterà ad evitare errori di giudizio come quello con Malefactor.
-E come facciamo a sapere che in questa linea temporale non è uno dei cattivi? Lo hai detto tu, non dovremmo dare nulla per scontato in una linea temporale parallela – le ricorda Flashback.
-Fidati, una volta incontrato Namor saprò cosa...
Capitan Marvel ferma improvvisamente l’imbarcazione: un altro mezzo acquatico sta risalendo dalle acque. E’ incredibilmente più avanzato di qualsiasi tecnologia dell’epoca, ma Marrina lo riconosce immediatamente.
Per gli altri, è sufficiente aspettare che un uomo in fiamme ne esca per librarsi in aria, subito seguito da un altro con le ali ai piedi. Un terzo ed ultimo uomo esce dal veicolo: anche se non può volare come i suoi compagni d’arme, anche un cieco capirebbe qual è il suo ruolo.
-Non so dove credete di andare, signori, ma avremmo alcune domande da farvi – dice Capitan America.
Auschwitz- Birkenau
Ghost Rider cammina attraverso l’enorme muro di fiamme che avvolge l’intero campo di concentramento. Le fiamme infernali ignorano completamente i prigionieri, nessuno dei quali è ferito in alcun modo dallo Spirito della Vendetta: è qui solamente per punire i loro carcerieri.
Ognuno di loro sta vivendo il dolore causato alle proprie vittime, amplificato infinite volte. Normalmente il Ghost Rider avrebbe punito personalmente ognuno di essi, ma sente che c’è così tanto lavoro da fare in quest’epoca da non avere abbastanza tempo.
Quando arriva alla propria motocicletta infernale, cinquanta uomini delle SS gli puntano addosso i propri fucili. Un uomo che indossa un’uniforme molto simile alla loro ed una maschera a forma di teschio si avvicina lentamente, fumando una sigaretta con bocchino. Parla in tedesco, ma la vendetta è una lingua universale.
-Ho sempre detto al Fűhrer che i lavori qui procedevano troppo lentamente. Se avessi spazzato via la feccia che imprigioniamo qui, ti avrei lasciato andare.
-Nessuno
degli innocenti è stato ferito...e se non avessi bisogno di recuperare le
forze, saresti già stato punito.
-Oh, recupererai le tue forze. Sotto la cura del Teschio Rosso, anche un mostro come te può diventare un’arma del Terzo Reich.
-A vendicarsi del vostro regno di terrore ci penserà...la storia... – minaccia il Ghost Rider, perdendo le forze: la fiamma che avvolge il suo scheletro si affievolisce, ed improvvisamente le gambe non riescono più a sostenerlo.
Crolla in ginocchio, stringendo i pugni per cercare di non ritornare alla propria forma mortale.
-Non
adesso...vendetta...deve essere fatta...vendetta...
-Che patetica creatura – lo deride il Teschio Rosso, schioccando le dita. Uno dei suoi uomini si avvicina allo spirito della vendetta con uno strano paio di manette, frutto di tecnologia che il resto del mondo non vedrà per decenni. Il Teschio le ha progettate per tenere a bada la forza sovrumana di Namor, ma saranno sicuramente sufficienti per questo scherzo di natura.
Quando il Teschio Rosso è a meno di un metro, la fiamma del Ghost Rider si riaccende più ardente che mai: questa sua incarnazione non ha mai incontrato un essere così malvagio, così corrotto, che si meriti una punizione più grande. Il suo desiderio di vendetta è così forte da non farlo ragionare, ed il Ghost Rider si alza in piedi.
Cinquanta fucili fanno fuoco su di lui, ma la fiamma infernale li incenerisce prima ancora che lo sfiorino. Il Teschio Rosso lo guarda negli occhi, lasciando cadere la sigaretta.
Quello che vede è indescrivibile, e così terrificante che il Teschio si lascia sfuggire un sussurro:
-Mein Gott...
-No.
Ghost Rider afferra la testa del Teschio con una mano, staccandola di netto dal resto del corpo. La sua fiamma ne avvolge la maschera, che brucia rapidamente come la carne che si trova al di sotto, fino a quando non resta un vero e proprio teschio.
Il Teschio Rosso vorrebbe urlare, ma non ha più i polmoni. Né una bocca. Né gli occhi. Ma è ancora vivo, ancora cosciente. Sta provando non solo tutto il dolore inflitto dalla sua punizione, ma anche tutto quello che ha causato al prossimo in tutta la propria vita, moltiplicato all’infinito.
Di fronte a questa scena, mentre il Ghost Rider ripone a terra il teschio rosso incandescente perché “guardi” in direzione del campo di concentramento, ogni singolo agente delle SS presente estrae la propria pistola. Quando lo spirito della vendetta si volta verso di loro, in rapida successione tutti si sparano un colpo alla testa.
Ghost Rider arranca verso la propria motocicletta; il fuoco che avvolge il suo teschio si affievolisce rapidamente, finché il Ghost Rider non crolla a terra.
L’ultima cosa che vede prima di perdere i sensi è un uomo in armatura argentea e dal mantello blu.
-Ottimo lavoro, demone; ma ho un compito molto più importante per te – annuncia il Dottor Destino del 2099.
Royal Air Force Bomber Command
High Wycombe, Regno Unito
Una nave atlantidea atterra nella base militare. Nonostante l’immensa importanza di chi trasporta, e nonostante nessuno degli Invasori a bordo sia inglese, non c’è nessuno a scortarli. Del resto si tratta forse del più avanzato velivolo di tutta la guerra.
Capitan America ha ascoltato attentamente le parole degli stranieri, e fa ancora fatica a crederci. Negli ultimi anni ha incontrato esseri artificiali, monarchi di mondi sottomarini e persino antiche divinità, ma i viaggiatori del tempo provenienti dal futuro sono un’altra cosa.
-Diciamo che vi credo, e che provenite davvero da decenni nel futuro.
-La loro conoscenza della tecnologia e della storia atlantidea sembrerebbe una prova – interviene Namor – Marrina è a conoscenza di segreti che solo una vera Regina di Atlantide potrebbe conoscere...anche se è difficile credere che una straniera possa salire al trono.
-Disse il mezzo umano – aggiunge Dead Girl.
-E’ bello sapere che, anche se non volete dirci come si è conclusa la guerra, almeno un giorno il mondo sarà libero dal nazismo – continua Capitan America – Ma avete scelto un pessimo momento per una visita, quindi arriviamo al punto: cosa dovete fare?
Marrina ignora completamente la domanda di Capitan America, voltandosi verso Namor e chiedendo:
-Principe Namor, è proprio necessario coinvolgere il mondo di superficie in questa lotta? Se radunassimo le forze di Atlantide...
-Per sua informazione, signora, Sub-Mariner è sotto il mio comando: è con me che deve discutere i suoi piani, non con lui.
Capitan America e Marrina si scambiano uno sguardo poco amichevole, e Flashback interviene facendo apparire un proprio doppio temporale tra i due capi: sa benissimo che da un secondo all’altro potrebbe scoppiare una lite.
-La verità è che neanche noi sappiamo per certo qual è la missione, solo che dobbiamo recuperare un’arma.
-Che tipo di arma?
-E’ questo il problema...non lo sappiamo. Abbiamo solo due parole come missione, “recuperate l’arma”, e nient’altro.
-Forse vuol dire la bomba atomica – interviene Spider-Girl.
Mentre il velivolo si ferma sulla pista d’atterraggio, tra i due gruppi è calato il silenzio. A romperlo è la Torcia Umana, che finora non ha ancora detto nulla.
-Cos’è una “bomba atomica”?
-Aspetta un paio d’anni – cerca di tagliar corto Dead Girl.
-Spider-Girl ha ragione: da quanto conosco di questo periodo, sembrerebbe un riferimento piuttosto chiaro – annuisce Capitan Marvel.
-Sì, peccato però che nessuno di questi abbia idea di cosa stiamo parlando – risponde Carol Danvers.
-Cerchi di spiegarsi meglio, signorina – incalza Capitan America guardando Spider-Girl.
Sotto la maschera, May Parker è a dir poco nervosa. Questo è il primo Capitan America, la leggenda vivente; suo padre, l’originale Uomo Ragno, lo considerava un eroe tra gli eroi...e lei deve parlargli del più grande segreto militare dell’epoca.
-Beh, signore...da dove vengo io, insegnano a scuola cos’era il Progetto Manhattan. Forse non dovrei dirglielo, ma quello che stanno costruendo lì verrà usato tra un paio d’anni. Probabilmente non siamo gli unici viaggiatori nel tempo in questa linea temporale; dovrebbe...non so, chiedere se manca qualcosa?
Capitan America non dice niente. Invece scende dalla navicella atlantidea, rispondendo al saluto militare dei due sottufficiali della RAF che hanno accolto il ritorno degli Invasori.
-Per l’ennesima volta: non è necessario, davvero.
-Il Maresciallo Harris vuole vederla, signore.
-Temo che dovrà aspettare, sergente.
-Ha chiesto di informarla immediatamente dell’avvistamento di super-umani sconosciuti durante il bombardamento.
-Gli riferisca che la situazione è sotto controllo e che lo aggiornerò al più presto. Caporale, devo mettermi subito in contatto con il Generale Groves al Pentagono.
Cancelleria del Reich
Berlino, Germania
Il Destino del 2099 appare nella stanza, seguito da un Ghost Rider privo di sensi a cui è stato agganciato un generatore antigravitazionale tascabile. La Dottoressa Destino non sembra trovare la cosa degna di attenzione, annunciando:
-Abbiamo un problema.
-Naturale, questa tecnologia è troppo avanzata persino per te – risponde Destino, avvicinandosi al bizzarro macchinario costruito dalle sue nanomacchine: assomiglia ad un grande planisfero.
Ignorando le vanterie della sua controparte maschile, la Dottoressa continua:
-Non riesco a restringere la finestra di arrivo. E’ persino possibile che il nostro bersaglio riesca ad influenzare i miei analizzatori di probabilità trans-cronologica anche da questa distanza.
-Intendi i miei analizzatori. Comunque non importa, ora che abbiamo catturato una delle pedine del Sognatore del Tempo. Sei almeno riuscita ad identificare il punto di arrivo?
-Parigi.
-Allora non hai più niente da fare qui.
I due Destino si scambiano un’occhiata d’intesa e di reciproco odio. Poi, senza dire nulla e quasi con sdegno, la Dottoressa Destino lancia un incantesimo di teletrasporto.
Royal Air Force Bomber Command
High Wycombe, Regno Unito
Gli ufficiali della base guardano con occhi sospetti gli strani visitatori, incerti di potersi fidare di questi nuovi super-esseri. Ma negli ultimi anni hanno imparato a fidarsi della parola di Capitan America, e se lui ha garantito per gli Exiles non c’è bisogno di altre parole.
Per i viaggiatori temporali le ore non sembrano passare mai: hanno sentito mille leggende sugli eroi di quest’epoca, scordandosi che nemmeno gli Invasori vivono un’impresa epica al giorno.
Anche per gli Invasori è un’occasione strana: pensavano di aver visto qualsiasi meraviglia negli ultimi anni, ma l’idea di parlare con qualcuno che non nascerà per anni...e per cui questa guerra non è più nemmeno un lontano ricordo...ridimensiona la stranezza di certe avventure.
-E’ davvero frustrante non potervi chiedere altri dettagli sul futuro – si lamenta Namor – Ma immagino sia giusto così. E poi, se non morirò prima in battaglia, dovrei vivere abbastanza a lungo da vedere il vostro futuro con i miei occhi.
-Ancora non riesco a credere che sei sessant’anni più giovane di quando ti ho conosciuto io – risponde Flashback – Credevo fosse merito delle fotografie in bianco e nero, invece sei sempre uguale.
-Come “in bianco e nero”?
-Diciamo soltanto che la tecnologia del mondo di superficie ti riserverà delle sorprese – sorride Marrina.
-Non dirmi che quel termine è ancora in uso...
-Quale, “mondo di superficie”?
-Dopo la guerra, Atlantide dovrà imparare a convivere con il resto del mondo invece di continuare a rintanarsi sul fondo dell’oceano – risponde Namor mentre Marrina non crede alle proprie orecchie – Dopotutto, anche se sono notevolmente arretrati gli umani non sono inferiori agli atlantidei: strano sia servito un pazzo deciso a conquistare il mondo con la forza a farmelo capire. Qualcosa non va?
-Questo...è un lato di te che non è ben documentato nella storia – si scusa Marrina. Questo è lo stesso uomo che tra decenni conquisterà il pianeta con la forza militare sottomarina? Cosa può averlo fatto cambiare così tanto?
Se Marrina è appena stata costretta a rivalutare ciò che ha tramandato la storia, Spider-Girl è in una situazione anche peggiore. Bucky e Toro, le spalle di Capitan America e della Torcia Umana, devono essersi accorti di avere la sua stessa età. Almeno in teoria: in un certo senso, sono entrambi più vecchi di suo nonno.
-Quindi non c’è un “ragazzo ragno”, hm?
-No, non proprio, ecco...comunque, da dove viene il nome “Toro”? – prova a cambiare argomento la ragazza.
-In effetti è la seconda domanda che mi fanno più di frequente, dopo...
-“...perché la tua faccia è in fiamme?” – lo interrompe Bucky, suscitando una risata nervosa in Spider-Girl: è difficile mettersi a scherzare con gente che morirà parecchi anni prima della tua nascita.
-Dovete averne passate delle belle negli ultimi anni.
-Hey, potrei concederti un’intervista esclusiva. Qualsiasi giornale del futuro pagherebbe bene delle notizie dal fronte, tipo “Quando ho dato un calcio nel sedere a Göring”.
-Ma dai, giornali nel futuro? Probabilmente hanno dei caschi che scaricano le informazioni direttamente nel cervello! Sai, auto volanti, città su Marte, eccetera...
“In un certo senso è meglio che non siano sopravvissuti” – riflette amaramente May Parker.
Carol Danvers non ha troppi problemi con l’immagine della Torcia Umana: è esattamente come se lo aspettava, cosa piuttosto strana. Sta parlando con un essere artificiale che non ha più di cinque anni, ma si direbbe in tutto e per tutto un essere umano normalissimo. Carol ha incontrato esseri artificiali infinitamente più avanzati di lui, eppure nessuno era così umano.
-Quindi nel futuro anche le donne prestano servizio militare?
-“Si arruolano”; l’esercito è completamente volontario da un bel pezzo ormai.
-Incredibile, Namor dovrà rimangiarsi la parola: mi ha dato dello stupido quando gli ho chiesto perché sprecare le potenzialità dell’altra metà della popolazione.
Notando che Dead Girl è rimasta in silenzio, l’androide si gira verso la mutante per chiedere:
-Anche lei è nell’esercito, signorina?
-No, ma stavo pensando a quanta gente avete massacrato negli ultimi giorni con l’idea di diminuire il numero di massacri.
-Dead Girl! – la rimprovera Carol.
-Che c’è? Visto che è un eroe di guerra non si può criticare niente di quello che ha fatto?
-Per sua informazione, signorina Girl, mi ero dichiarato
contrario al bombardamento. Ma per quanta influenza abbia Capitan America, non
è lui a dirigere questa guerra.
Quasi in risposta, Capitan America entra nella stanza. E tutti tacciono, aspettando sue notizie.
-Ho appena parlato con il Generale Groves. E’ stato piuttosto vago sulla possibilità che il Progetto Manhattan stia effettivamente preparando un’arma, ma mi ha detto che non hanno nemmeno cominciato la costruzione del “primo reattore”...qualunque cosa sia.
-Quindi qualsiasi cosa sia l’arma che dobbiamo recuperare, siamo di nuovo al punto di partenza – realizza Flashback.
-Non è tutto: il Generale Eisenhower ha convocato gli Invasori al Quartier Generale delle Forze Alleate; sembra che nelle ultime ore ci siano stati diversi avvistamenti di natura super-umana in Europa, ma non mi ha voluto fornire i dettagli.
Non c’è tempo per le reazioni alle ultime notizie, perché Carol Danvers attira l’attenzione dei presenti con un tono di voce molto preoccupato:
-Mi spiace interromperti, Cap, ma tutti i presenti che possono volare dovrebbero seguire Capitan Marvel; da come sta urlando nella mia testa, dev’essere una cosa decisamente urgente.
Senza dire altro, incrocia i polsi per far entrare in contatto le Nega-Bande ed essere avvolta da un tremendo lampo di luce. Una frazione di secondo dopo, Capitan Marvel sta già sfrecciando a velocità sovrumana verso il cielo.
Namor, Toro e la Torcia Umana lo seguono cercando di mantenere il suo stesso ritmo, perdendo terreno rapidamente quando Capitan Marvel supera la velocità del suono appena superato lo spazio aereo della base, dove l’unica avvisaglia è un potente tuono.
Carol Danvers gli sta parlando, ma Capitan Marvel non l’ascolta: ora è in piena sintonia con l’universo stesso, richiamato all’ordine dalla Coscienza Cosmica che gli ha mostrato il pericolo che si sta avvicinando.
E sopra il canale della Manica riesce a vedere ciò che cercava, un umanoide che si muove così rapidamente sulla superficie terrestre da lasciare senza parole anche un soldato alieno che ha pilotato un’infinità di vascelli spaziali.
Per attirare la sua attenzione, Capitan Marvel concentra in un singolo colpo abbastanza energia da livellare una piccola città. Il suo avversario si ferma istantaneamente, anche se fino a poco prima volava alla velocità del pensiero.
Afferra il colpo con una mano, assorbendone l’impatto come se nulla fosse, e con volto del tutto inespressivo guarda Capitan Marvel.
-Perché mi attacchi? Io non desidero farti del male.
-So fin troppo bene che cosa sei, e qual è il tuo padrone: lascia questo pianeta, o ti scaccerò io stesso.
Lo straniero incrocia le braccia, restando in piedi sull’asse argentata che fluttua a mezz’aria.
-Le tue minacce sono irrilevanti. Galactus sta arrivando – annuncia Silver Surfer.
Capitan Marvel stringe i pugni, preparando le Nega-Bande per il colpo più possente di cui siano capaci. Prima ancora che le Bande possano emettere una sola scintilla, l’araldo argenteo lo afferra per un braccio muovendosi alla velocità del pensiero.
-Sento che questo non è il tuo mondo: mettiti in salvo, finché puoi – comunica mentalmente l’araldo, prima di scagliare Capitan Marvel verso la Luna a dieci volte la velocità della luce.
E di dirigersi nuovamente verso il dovere che lo attende sulla Terra.
Monte Wundagore
Transia
Victor Von Doom, il Mago Supremo della propria dimensione, osserva il corpo di Ghost Rider: la fiamma che avvolge le sue ossa è incredibilmente flebile, come se bastasse il più lieve dei soffi per spegnerla.
-Straordinario. Non lo credevo possibile, ma avverto la presenza di un ospite dello Spirito della Vendetta in questo corpo...ma è debole oltre ogni immaginazione. Credo che questo Ghost non torni alla propria forma mortale da anni, forse anche da decenni.
-Le mie macchine hanno identificato la traccia temporale di cui avevamo bisogno; riesci ad aprire un portale o no? – lo incalza il Destino del 2099.
-Ovviamente. Non sono forse Destino? Non sono forse il Mago Supremo? Non sono forse...
-Forse parli troppo – lo interrompe un altro Dottor Destino, dalla strana armatura in pelle. Non ci sono altre parole, ed i due mistici iniziano a tessere un complesso incantesimo.
La fiamma di Ghost Rider si accende, riversandosi in un cerchio di fuoco che diventa sempre più ardente. In questo luogo carico di energie mistiche, un passaggio inizia a prendere forma.
Zona Blu della Luna
Si chiama Uatu, anche se nessun terrestre lo ha mai sentito nominare. Ha preso dimora sulla Luna da diverse centinaia di migliaia di anni, ma osserva la Terra da prima ancora della sua formazione.
L’onda d’urto dell’impatto di Capitan Marvel sul suolo lunare si propaga come un terremoto, ma Uatu lo avverte a malapena. Solamente perché è il suo lavoro, si accerta anche della sopravvivenza del Kree, per la quale è stata necessaria quasi tutta l’energia delle Nega-Bande.
Sotto i suoi occhi la vita si è sviluppata e l’evoluzione ha fatto il suo corso. Per milioni, miliardi di anni ha osservato crescere e morire montagne e continenti, senza mai interferire. Se ha provato qualcosa di più di un interesse intellettuale per gli esseri viventi che si credono la specie più evoluta del pianeta, tutto è svanito rapidamente quando Uatu ha dovuto osservare le infinite atrocità della Grande Guerra.
Sotto i suoi occhi Silver Surfer vola su cieli della Francia, incurante della contraerea nazista. Osserva la pioggia di aerei carbonizzati perché è il suo lavoro, e non alza un dito perché è ciò che deve fare.
Osserva i nazisti difendere la nazione che hanno conquistato. Si aspettavano di dover combattere per proseguire l’occupazione, e le forze in campo verrebbero considerate considerevoli da un essere umano.
Silver Surfer non le considera neppure. Deve solo ripulire la zona di atterraggio di Galactus, dopotutto. I suoi sensi cosmici hanno identificato questo pianeta come idoneo alle esigenze del suo padrone, e tutto ciò di cui ha bisogno ora è una zona mediamente elevata su cui Galactus possa assemblare i complessi meccanismi che faciliteranno l’assimilazione delle energie della Terra.
Uatu osserva Silver Surfer fermarsi in cima alla Torre Eiffel, lanciando nell’iperspazio il segnale di richiamo per Galactus, il Divoratore di Mondi, e sa che la Terra sarà ben presto completamente distrutta.
Nel frattempo, Uatu deve anche osservare la Seconda Guerra Mondiale. E se non si rallegra per l’arrivo del Divoratore, è solo per etica professionale.
Parigi
24 Luglio 1943
Una gigantesca astronave dalla forma sferica scende dalle nuvole, fermandosi a chilometri di altezza. Milioni di francesi e di tedeschi alzano lo sguardo, ignorando la figura argentata che sta abbattendo aerei più rapidamente di quanto l’occhio possa seguire.
Dalla sfera esce qualcosa che sembra un uomo, ma che non può esserlo. Dev’essere una qualche illusione ottica, eppure sembra incredibilmente reale.
C’è un silenzio inimmaginabile al suo atterraggio, quando l’uomo in armatura alto più di cinquanta metri si posa gentilmente al suolo di fronte alle Torre Eiffel.
Migliaia di soldati puntano le proprie armi contro di lui con le mani tremanti, in attesa di una qualsiasi provocazione.
Poi il gigante parla.
La sua voce è ancora più possente di quanto la sua stazza possa far immaginare. Ognuno ode le sue parole nella propria lingua, per quanto cerchi di convincersi di aver capito male.
-Il viaggio è
terminato! Questo pianeta mi alimenterà fino all’esaurimento della sua forza
vitale! Così parla Galactus!
Al di fuori del tempo
Chi lo conosce lo chiama il Sognatore del Tempo. Avvolto nel suo mantello viola, il volto perennemente nascosto dal cappuccio, osserva a braccia incrociate l’atterraggio del Divoratore di Mondi tramite uno schermo di cristallo.
Un’altra sfaccettatura dello stesso schermo mostra gli Exiles salire a bordo della nave di Namor. Un’altra mostra Capitan Marvel riprendere lentamente i sensi sulla superficie della Luna. Ci sono mille sfaccettature, e all’interno di ognuna altre mille. Mostrano tutto quello che sta succedendo nella linea temporale che il Sognatore sta osservando, così come le infinite ripercussioni di ogni singola azione compiuta dai suoi agenti.
In un simile caos, persino il Sognatore può perdere di vista alcuni dettagli.
Un portale di fiamme dorate si manifesta pochi metri alle sue spalle. Il Sognatore del Tempo si volta, riconoscendo all’istante i due Dottor Destino che ne escono.
-Riconosco le vostre Varianti: il Mago Supremo ed il Mistico. Come siete arrivati fin qui?
-Dovresti essere a conoscenza delle mie sonde temporali, Sognatore – dice il Destino del 2099, uscendo dal portale.
-E l’Alleanza del Destino ha molte più risorse di quanto persino tu possa immaginare – prosegue un altro Dottor Destino, dalla cui maschera escono le fiamme dello Spirito della Vendetta.
Sono solo la prima parte dell’invasione. Un Destino dall’aspetto della Cosa. Un altro che brandisce il martello di Thor. Un altro ancora con l’ascia dell’Esecutore.
Escono in rapida successione, costringendo il Sognatore a riconsiderare la tattica da utilizzare per fermarli: anche quando si trova di fronte dieci Destino, è sicuro di poter trionfare. Poi arriva l’undicesimo. Il quindicesimo. Il ventesimo.
Il conto si esaurisce a ventidue incarnazioni diverse del Dottor Destino, e quando a chiudere la spedizione appaiono il Dottor Destino con il potere dell’Osservatore ed uno ancora avvolto dalle fiamme della Fenice, il Sognatore del Tempo trema.
A prendere la parola è un Destino la cui armatura ricorda incredibilmente quella di Kang il Conquistatore:
-Non so chi sei, né perché nascondi il tuo volto dietro il costume dell’Uomo Invincibile. Ma il Destino Supremo non gradisce più la tua interferenza, quindi...
-Destino spacca!!! – urla un Destino dalla pelle verde, saltando verso l’avversario.
-Inizio a stancarmi di tutti questi Dottori – risponde il Sognatore del Tempo – Ma per sistemarvi, non ho bisogno degli Exiles.
CONTINUA !
Nel prossimo numero:
Galactus. La Seconda Guerra Mondiale. L’offensiva dell’Alleanza. Tre cose che
non vanno troppo d’accordo...